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La Sanità Pubblica approva la terza dose del vaccino anti-COVID-19 per le persone immunodepresse

» ProSalud

La dose aggiuntiva deve essere assunta almeno 28 giorni dopo aver ricevuto la seconda iniezione.

La terza dose di vaccino contro il COVID-19 è stato approvato martedì dalla Commissione per la sanità pubblica. A loro è rivolta la misura persone in una situazione grave immunosoppressione, cioè hanno a alto rischio di infezione della malattia pur essendo già vaccinati con entrambe le dosi di siero.

Nello specifico, come hanno riferito le autorità sanitarie, il dose aggiuntiva per completare il programma vaccinale sarà possibile per le persone che hanno subito un trapianto di organo solido, che hanno ricevuto un trapianto di cellule staminali emopoietiche e che sono in cura con farmaci anti-CD20, nonché per i pazienti affetti da linfoma e leucemia.

La terza dose, 28 giorni dopo la seconda

El Ministero della Salute e il resto delle comunità pose fine a uno dei domande più frequenti da quando hanno iniziato a essere diagnosticati nuovi positivi al Covid-19 pur essendo stato immunizzato contro la malattia. La raccomandazione finale è stata formulata dalla presentazione del vaccino e dal gruppo di lavoro tecnico sulla vaccinazione COVID-19 (GTT).

Seguendo i consigli degli studi effettuati al momento, dovrebbe essere somministrata almeno la dose aggiuntiva 28 giorni dopo avendo ricevuto il seconda puntura. Questa regola li esclude persone in cura con farmaci anti-CD20 -come rituximab o veltuzumab-, che devono essere somministrati dopo sei mesi dalla fine della terapia.

La terza dose dovrebbe preferibilmente essere stesso tipo di vaccino rispetto a quello somministrato precedentemente in aggiunta all'mRNA.

Ampliare la ricerca su dosaggi aggiuntivi

Per il momento la buona notizia sarà diretta solo alla suddetta fascia di popolazione. Come affermato dal ministero di Carolina Darias, “in questo momento non c'è disponibilità dati solidi che consigliano di amministrare una dose di richiamo al resto della popolazione".

Allo stesso modo, anche il GTT ha raccomandato continua la revisione de i benefici che può significare a dose aggiuntiva su altri gruppi dentro situazione di immunosoppressione che per ora sono stati esclusi, come i pazienti oncoematologici in cura chemio-radioterapia e in quelli con patologie sottostanti che richiedono un trattamento immunosoppressivo.

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