Immagini della realizzazione di un dispositivo fatto a mano che promette di aiutare i malati di coronavirus a diffondersi sui social network messicani. Gli specialisti sono chiari nel sconsigliarne l’uso.
Gli hub domestici danno un falso senso di sicurezza
Gli specialisti stimano che, a causa della complessità con cui funziona un concentratore di ossigeno, la sua fabbricazione domestica non è possibile e avvertono che i meccanismi mostrati sui social network non riescono a garantire le prestazioni richieste da un paziente con bassi livelli di ossigeno nel sangue, quindi può generare un falso senso di sicurezza.
Un concentratore, secondo le specifiche tecniche pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2016, è progettato “per concentrare l’ossigeno dall’aria ambiente” e fornirlo al paziente con ipossiemia, cioè con bassi livelli di ossigeno nel corpo. sangue.
Il dispositivo separa l'ossigeno dall'azoto mediante filtri, ha spiegato Nicolás Roux, responsabile del reparto di riabilitazione e assistenza respiratoria dell'Ospedale Italiano di Buenos Aires, in Argentina. Il Covid-19 è una delle malattie che “incide sulla capacità dei polmoni di effettuare un corretto scambio gassoso, cioè di eliminare l’anidride carbonica e ricevere ossigeno”, ha aggiunto Roux.
Il coronavirus "provoca la polmonite, un'infezione che infiamma uno o entrambi i polmoni e può riempirsi di materiale fluido o purulento (...) Ecco perché il paziente ha fiato corto e scarsa ossigenazione", ha affermato Ramón Aguilar, presidente del Messico. la Società Latinoamericana di Terapia Respiratoria.
Lo scopo di somministrare ossigeno, ha spiegato Aguilar, è quello di aiutare le aree dei polmoni prive di liquido o materiale purulento a ossigenarsi meglio e ridurre o eliminare la mancanza di respiro, riducendo così il lavoro del cuore.
Può “portare alla morte”
"A causa della complessità del suo funzionamento e poiché si tratta di un dispositivo per uso medicinale, non è possibile produrlo in casa", ha avvertito Roux.
Da parte sua, Aguilar ha spiegato che i dispositivi mostrati sui social network fanno circolare aria con una concentrazione di ossigeno identica a quella dell'ambiente, circa il 21%, mentre un paziente con ipossiemia richiede livelli del 90%. Nelle specifiche tecniche di questi dispositivi, l’OMS stabilisce una concentrazione standard superiore all’82%.